Koshiki No Kata – Ricerca di Umberto Bino

Koshiki No Kata

KITO RYU DENSHO KOU
da Umberto Bino (Note) Domenica 18 settembre 2011 alle ore 13.35
The Kitouryu Densho Kou
Una fonte del Kodokan Koshiki no Kata: il Kitouryu Densho Kou (basato sulla trascrizione dei rotoli della Kitouryu – 17esimo secolo).
Di: Tatsuya Matsuymoto, V Dan Kodokan – Membro della Japan Budo Academic Society (Societá Accademica Giapponese del Budo).
Introduzione:
Jigoro Kano Shihan, fondatore del Kodokan Judo, studió in modo approfondito la Kitouryu, convinto del suo enorme potenziale per i principi educativi del Judo, sia tecnici che teorici. Di conseguenza la Kitouryu si é conservata nei principi di Judo e nelle tecniche del Kodokan Koshiki no Kata, il settimo kata appreso dai judoka come il kata finale (dopo l’apprendimento e la padronanza del Nage no Kata, del Katame no Kata, del Kime no Kata, del Ju no Kata, del Gosjinjutsu e dell’Itsutsu no Kata).
Il KDK Koshiki no Kata comprende 21 tecniche, simulando che sia Tori sia Uke indossino l’armatura, e lo scopo di Tori è di neutralizzare Uke sulla base dei suoi differenti attacchi. Attualmente il KDK Koshiki no Kata è insegnato e dimostrato senza armatura per varie ragioni: sicurezza dei praticanti, durata del kata e praticità del judogi per le proiezioni. Comunque la presentazione dei movimenti di Tori e Uke mantiene l’atteggiamento dei samurai che indossavano l’armatura (20 chili di media).
Il Maestro Toshiro Daigo, attualmente l’insegnante del KDK con il più alto grado (decimo Dan), e maggior esperto del KDK Koshiki no Kata, fa indossare un indumento contenente sabbia e pesante 20 chili ai praticanti di questo kata per meglio abituarli all’impedimento provocato dall’armatura.
Il KDK Koshiki no Kata è la sintesi di varie fonti Kitouryu come:
Hito no san (rotolo dell’uomo)
Yoroi Kumiuchi no Kata (Kata del combattimento con l’armatura)
Omote Ura 21 Ka Jyo (fronte, retro 21 tipi)
Genesi
Esistono varie supposizioni sul fondatore della Kitouryu. Pare che il nome “Kitouryu” fosse usato da Takuan Zenshi (prete Zen) nel 16esimo secolo nella provincia di Edo (Tokyo). Dalle fonti storiche (vedere l’allegata bibliografia) emergono anche altri nomi :
Yagyu Munekane, maestro di Ibaragi Matazaemon
Ibaragi Matazaemon Yoshinobu, Go sensai: maestro ufficiale della Kitouryu. Uno dei suoi piú famosi discepoli fu Fukuno Hichirou Uzaemon Masakatsu che fondó un’altra scuola chiamata Kyouihintouryu e trasmise ai seguenti allievi le sue conoscenze:
Yoshimuara Heisuke Takujyu, Hotsuta Sauemon Yoritsune, Terata Ichuemon Seiyo, Takino Senuemon Sadataka (Yuken)
Quest’ ultimo discepolo, Sadataka, andó a Edo (Tokyo) con Inugami Gunbei Nagamoto (Maestro ufficiale della scuola Kyushinryu) nel 1735, quando aveva 41 anni. Aprí un dojo ad Asakusa Misujicho (Tokyo) ed ebbe piú di 3000 allievi.
Ibaragi Matazaemon Yoshinobu Go Sensai
Fukuno Hichirou Uzaemon Masakatsu
Yoshimura Heisuke Takujyu
Hotsuta Sauemon Yoritsune
Tarada Ichuemon Seijyo
Takino Senuemon Sadataka Go Yuken
Takenaka Testunosuke Kazukiyo
Iikubo Tsunetoshi
Kano Jigoro (1860-1938)
Nagaoka Hideichi (1876-1952)
Daigo Toshiro (1926-)
Metodi d’insegnamento:
Ai principianti la Kitouryu insegnava solamente una tecnica per scappare denominata “tehodoki” mentre le tecniche d’attacco venivano insegnate più avanti. Tehodoki è un metodo da utilizzare quando si è presi da un nemico ovvero per un principiante è più importante sfuggire che combattere.
Gli elementi d’insegnamento erano gestiti in linea con i progressi dell’apprendimento. La metodologia era principalmente orale ed era proibito parlare delle tecniche all’infuori del ristretto circolo degli iniziati.
Questi scritti (rotoli) sono listati qui sotto:
1. Hontai (corpo principale): rotolo riportante i metodi fondamentali del pensare
2. Hito no Kan (rotolo dell’uomo): rotolo delle tecniche fondamentali
3. Chi no Kan (rotolo delle basi): rotolo dell’applicazione delle tecniche
4. Ten no Kan (rotolo del cielo): rotolo delle applicazioni avanzate delle tecniche
5. Seyko no Kan (rotolo dello specchio del carattere): rotolo del metodo basilare del pensare
Basandosi sul Kitouryu Ran Mokuroku (1673) devono supporsi alcune regole prima di accostarsi al materiale scritto:
– Basandoci sui principi descritti nello Yoroi kumiuchi (lo stile associato delle armature), la spada non ha tagliato l’armatura durante il combattimento iniziale ed i combattenti non hanno più le loro spade.
– La pratica implica forza e cedevolezza, potenza e debolezza, considerandoli bilanciati. Tutti gli esercizi devono essere praticati con la tranquillità nella mente.
– Praticare con un atteggiamento sereno, la collera non deve essere mostrata dalla faccia e i movimenti del corpo sono delicati senza usare la forza.
– Durante la pratica usare la forza come un albero galleggiante sull’acqua.
– Se lo stato mentale è sincero il corpo non sarà ferito. Non ci devono essere cattivi pensieri nella mente.
Capitolo 1: Hontai…. I metodi fondamentali del pensare
In accordo con il libro di Hayashi Jibin l’Hontai no Maki (il rotolo del corpo principale) sembra essere stato il primo rotolo preparato dalla Kitouryu nel 1731 (terzo anno Kansei). Fu chiamato Kitouryu hidensho (il rotolo segreto della Kitouryu).
Nel rotolo il nome Hontai non appare, è citato solamente il termine Kitouryu, questo a dimostrazione della dimensione segreta di questo insegnamento. Rappresenta i concetti di tutte le cose che un principiante dovrebbe conoscere iniziando dalla difesa personale in strada fino a tutte le cose della vita.
Hontai è il corpo, come un insieme, inizia dalla sua forma (katachi) e dal suo uso da parte dello spirito naturale (Ki). Se si segue la giusta filosofia il corpo prende forma (katachi) senza che ne accorgiamo.
Si possono quindi comprendere intuitivamente (Sei) la forza e la debolezza del nemico e si può vincerlo. Il modo col quale si tratta il corpo e lo si utilizza correttamente è chiamato Hontai ed é incluso in ogni stategia e tecnica descritta nel rotolo.
Hontai ha tre tipi di riferimenti per raggiungere i propri obiettivi:
1. il corpo è un vincolo fondamentale
2. il corpo contiene tutte le origini
3. il corpo segue la legge di natura
Come conseguenza, basandosi sul “Kitouryu Hontai no Ben” libro di Yoshida Aritsune nel 1834 (V anno Tenpo), lo scopo della pratica ed il primo impegno per l’azione, per il genere umano, è tornare ad un corpo originale ed innocente, mantenendo un cuore puro (Mushin) senza nessun egoismo.
Capitolo 2: Hito no Makai …… tecniche fondamentali
L’Omote ed Ura prevede 21 tecniche di lancio come segue:
Omote: Tai, Yume no Uchi, Ryokuhi, Mizuguruma, Mizunagare, Hikiotoshi, Kodaore, Uchikudaki, Taniotoshi, Kurumadaore, Shikorodori, Shikorogaeshi, Yudachi, Takiotoshi.
Ura: Mikudashi, Kurumagaeshi, Mizuiri, Ryusetsu, Skaotoshi, Yukiore, Iwanami.
Il Judo moderno considera nomi simili per descrivere tecniche di lancio come: Mizuguruma, Mizunagare, Ryusetsu.
Dobbiamo inoltre considerare dieci tecniche di blocco come segue:
Kojirigaeshi, Tsukadori, Morotedo, Futaridori, Yoninzume, Toiri, Yoroikumiuchi bajyo, Koshiate, Kurumagaeshi, Iai, Hayanawa, Naka.
Tra le 21 tecniche:
14 sono raggruppate sotto la categoria Ki no Dan (gradi dello spirito naturale) e sono applicate come gradi dall’accadimento del Ki fino alla sua fine.
7 sono raggruppate sotto mudan (nessun grado). Questa categoria significa che non ci sono gradi o livelli intermedi tra l’attacco e la difesa cosicché “il flusso dell’energia possa scorrere” (citazione di Yoshida Aritsune – secondo anno Ansei).
Nel Koshiki no Kata le seguenti parti sono state integrate: Hito no Kan, Yoroikumiuchi no Kata, 14hon Omote e 7hon Ura sono state conservate nel museo del Kodokan a Tokyo.
Comunque, Reisho (regole del decoro) e Ukemi (corpo passivo ovvero il ruolo dell’avversario chiamato Uke), sono state cambiate dal sistema educativo del Judo come segue:
• Nel Reisho Tori ed Uke non si fronteggiano per inchinarsi mentre oggigiorno Tori ed Uke si inchinano frontalmente per mostrare mutuo rispetto.
• Ukemi: Maemawari ukemi (caduta con capriola frontale) non include, per sicurezza, l’incrocio dei piedi.
Dato che c’erano delle differenze, nella dimostrazione del Koshiki no Kata tra la regione Kanto e la regione Kaisai, nel 1952 fu fondato il settore di ricerca del Kodokan per il kata e come risultato dal 1952 al 1990 si è avuto una sola espressione del kata.
Capitolo 3: Chi no Maki ….l’applicazione delle tecniche fondamentali
In accordo con l’esperto Fukuno Masakatsu, essendo allenato nella pratica del Kumiuchi Shyu, la vittoria puó essere ottenuta usando una piccola forza contro una grande forza dell’avversario. I suoi studenti, Miura e Terada, ampliarono questo insegnamento chiamandolo Yawara (cedevolezza) esponendolo in due teorie:
Ju yoku wo seisu: la forza controllata dalla cedevolezza
Shikiryoku ichi: combinazione dello spirito e dell’energia
Il corpo dovrebbe essere colmato dal principio del Ki ed il posto dove il Ki si sviluppa è chiamato Yo (luce) mentre l’assenza del ki è chiamata In (ombra). Come conseguenza è insegnato l’utilizzo del Ki ed in seguito le tecniche sono apprese dagli allievi.
Teki ni gokyojyaku no koto: “Non rendere visibile la debolezza e la codardia. Inoltre non é necessario averne paura. Allena te stesso senza piacere o dispiacere durante tutto il giorno. Per tutti quelli che combattono utilizzando questa attitudine tutto diventa possibile.”
Muhyoshi no Koto: “Non prestare attenzione al ritmo del nemico da entrambi i tuoi lati. L’atteggiamento del corpo è retto. Correggi la tua attenzione. Combatti mantenendo il Ki di Dio. Allora il Ki colmerà il corpo ed il movimento del nemico (forza o debolezza, stato mentale perfido, spostamenti avanti ed indietro, movimento lento e veloce) potrà essere percepito in anticipo. Persino l’uso di arti segrete potrà essere ribaltato contro il nemico e tu otterrai la piena vittoria.”
Choushi no koto: “Choushi è simile a Hyoshi. La sua luce e i dettagli sono chiamati “Yo no Choushi”. Scorre all’ingiù e questa cosa graduale è chiamata “In no choushi”. Choushi é raggiunto con la pratica ma é difficile scrivere su esso e persino descriverlo.”
Kurai no koto: “Kurai significa “l’albero che galleggia sull’acqua”. L’albero che galleggia sull’acqua si adatta al moto delle onde. Fronteggiando il Kirioku (energia del Ki) del nemico, assumi l’atteggiamento dell’albero che galleggia sull’acqua. Pensa alla vittoria prevedendo il Kiryoku del nemico.”
Sensensengosen no Koto: “ Sente (prima mossa) dovrebbe essere effettuata prima di quella del nemico. Go no sen (prima della prima mossa) descrive la mossa prima della prima mossa del nemico. Comunque non esitate tra Sente e Go no sen. In questo momento la mente è ferma perche è troppo tardi per pensare. Ottieni la vittoria senza permettere il Sente o il Go no sen del nemico.
Suijyo no Koroshi: “Koroshi è una piccola bottiglia vuota. La piccola bottiglia vuota che galleggia sull’acqua è liberamente trasformata ed acquista energia. Allena te stesso così. Se agisci così, tu puoi superare e gestire anche una grande forza fisica.”
Kiyasume no koto: “Quando la mente torna alle origini diventa Ki. Il corpo si muove quando il Ki torna alle sue origini. Comunque se il corpo non é stabile il Ki non é completo e il corpo non si può muovere all’unisono.
Anza (sedersi con le gambe incrociate) è la piú stabile attitudine. Comunque quando il corpo si muove a sinistra ed a destra la stabilità crolla. Quando si fa la tecnica il corpo non dovrebbe muoversi. Il vigore fondamentale é localizzato nel centro del corpo. Il corpo alla bisogna si muove senza intoppi. Questo è l’obiettivo della pratica del Fudochi (la mente che non si blocca) .”
Shikiryokusabetsu no Koto: “La mano si serra anche se la cosa é presa in accordo con Kokorozashi (la volontà). Il Ki si muove in accordo con Kokorozashi. Se l’energia è usata prima che il Ki la guidi e la tecnica si spegne allora nascono problemi. La spada non è usata e solo l’uso del Ki è insegnato.
Il Ki si combina con Chikara (la forza) quando la tecnica è gestita con maestria. Allora non c’è differenza tra Ki e Chikara (la forza).
Tecnica Ki: i movimenti appaiono leggeri e morbidi
Tecnica Chikara: i movimenti appaiono duri e forti
Zengosaidan no Koto: “Questa pratica corrisponde ad un momentaneo cambio. Il cambio del precedente stato è incluso. Per esempio, se la mente è colpita e la mente è localizzata nel capo e previene questo, il capo non viene ferito.
Hontai: La mente è toccata al disotto e diventa indifesa. Se la mente è distribuita sull’intero corpo allora la pratica è valida.”
Capitolo 4: Ten no Maki…applicazione avanzata delle tecniche (further)
Kitou contempla due opposte dimensioni: alzarsi e cadere. Ki (alzarsi) è la forma del principio dello Yang. Tou (cadere) è la forma del principio dello Ying. Si vince con lo Yang e con lo Ying. La forza é controllata dalla debolezza, se si vuole essere forti bisogna seguire il concetto di morbidezza.
Si vince utilizzando la forza del nemico senza usare la propria. Non c’e vittoria se si conta solamente sulla propria forza. Inizialmente Hontai é insegnato seguendo questo principio filosofico.
Come definire Hontai? Rimuovendo i tuoi desideri, svuotando il tuo stato mentale ed il tuo spirito. Il Ki diviene la base di tutte le cose e Katachi (la forma) non viene mosso da altre forze. Ambedue vengono chiamati Hontai.
Quando il nemico é localizzato viene individuato dalla tua mente. Comunque il nemico potrebbe apparire tramite il movimento. Quando il nemico è localizzato, Hontai è utilizzato nel posto ove la mente é stabile e calma. La tecnica può essere usata prima del nemico anche se questi attacca in anticipo. Quindi la vittoria è certa.”
1) Fusuichion: “indovini l’attacco perfino prima del Ki del nemico e prima che i suoi movimenti siano fatti.”
2) Metsuke: “Attacchi indovinando l’azione tramite le parole e l’espressione della faccia del nemico.”
3) Kiishin:”Se l’inizio è compreso non sarai sorpreso dai cambiamenti del nemico.”
4) Sushouseihitsu: “Stai sempre quieto. Tu vinci avendo la pace nella mente. Fudoshi diventa una vittoria.”
La teoria Hontai usa l’analogia di pulire la mente come uno specchio. Il Ki deve riempire l’intero corpo. Fudoshi, basandosi sui fondamenti del Kitouryu, fu originariamente descritto dal prete Zen Takuan. La vita può essere considerata come un equilibrio continuo di un scontro che coinvolge vita e morte. Con la nascita comincia la morte ma la morte è alla fine della vita. Si decide tra cielo e terra. La sola energia di una persona non cambia la vita. Fudoshi è solamente insegnato nello Zen e dopo una specifica pratica.
Capitolo 5: Seiyou no Maki…il metodo ultimo per pensare
Il prete Zen Takuan lasció a Ibaragi Yoshinobu i rotoli Hontai e Seikyou. Le arti militari sono considerate come Katachi (la forma).
La psicologia offre parecchie ed utili abilità. Questa é la risposta al cambiamento. La comprensione delle parole e dei caratteri è essenziale per migliorare (Kitouryu Touka Mondou di Yoshida Aritsune, 1885 – secondo anno Ansei).
Capitolo 6: Kitouryu Hidensho…il libro segreto del Kitouryu
Kitouryu Hidensho (il libro segreto del Kitoryu) fu scritto dalla settima generazione dopo Ibakari Yoshinobu, Yamanakaken Uemon Sadatomi la quarta generazione del Kitouryu. Il libroToukashu è stato scritto da Terda Ichiuemon Seiyo. Non é certo l’autore del libro delle note del Kitouryu Hidensho.
Questo libro riporta alcuni versi (Doka):
1 (frase in Giapponese)
Jichin: “i più reconditi segreti del poema del kitouryu: il nemico è attaccato dalla presenza della mente.”
2 (frase in Giapponese)
Teika: “I più reconditi segreti del poema di Aikagami: quando la mente é focalizzata su di un fiore gli altri fiori non si vedono. Il combattimento funziona nel medesimo modo, la mente non deve fermarsi.”
3 (frase in Giapponese)
Vecchio poema: “I più reconditi segreti del poema di Torakui: il metodo vincente consiste nell’indovinare dai movimenti del nemico. L’acqua dal contenitore fluisce solamente un poco. In modo simile il nemico se ne va.”
4 (frase in Giapponese)
Houintoukei: “I più reconditi segreti del poema di Suikyo: il metodo vincente consiste nell’indovinare dai trucchi del nemico. L’ombra del nemico è riflessa nello specchio. Lo specchio é rivolto verso di te e tu puoi trovare i trucchi del nemico.”
5 (frase in Giapponese)
Fujiwara Yoshitsune: “I più reconditi segreti del poema di Isonami: la grande onda sommerge la riva e torna indietro. Il piccolo fiore è soffiato via dal ramo e la brezza primaverile va avanti ed indietro.”
6 (frase in Giapponese)
Vecchio poema: “I più reconditi segreti del poema di Minoken: se la mente e la forma sono ambedue corrette allora l’atteggiamento mentale è corretto. L’acqua che fluisce dalla montagna è sempre pulita. L’ombra della luna é proiettata chiaramente.”
7 (frase in Giapponese)
Sosei kokonshu 722: ”Il fiume in una buca profonda è calmo. In un ruscello di montagna il fiume diventa onda nei bassi fondali. La persona con una mente profonda non fa rumore. La persona con una mente superficiale e cattiva fa rumore.
8 (frase in Giapponese)
Shingen Zoushou: “La guerra é come una pioggerella. Quando inizia non è compresa. Questa è l’essenza del combattimento. La vita è esattamente lo stesso.”
9 (frase in Giapponese)
Takuan Fudochi: “Voglio prevenire che lo stato mentale sia perturbato dalle cose. Voglio gettare via lo stato mentale”
Conclusioni:
La filosofia del Kitouryu è quella del Fudoshi di Takuan Zenshi: la teoria spirituale va ben al di là del mondo della lotta e ció è abbastanza raro se comparato con le altre scuole di Ju- Jitsu. La teoria ed il kata furono mantenute durante il periodo Meji, nonostante la crescita dell’influenza occidentale, da Jigoro Kano Shihan. Questo è un perfetto esempio di tradizione vivente ed è la base fondamentale dell’eredità del Judo.
Stiamo studiando il Koshiki no Kata sotto l’insegnamento di Toshiro Daigo Shihan, attualmente decimo Dan KDK, che lo ha a sua volta ricevuto da un discepolo di Jigoro Kano Shihan.
Come sommario conclusivo, i rotoli del Kitouryu evidenziano vari aspetti:
– Contrariamente ad altre scuole di Ju-Jitsu, Kitouryu non implica supernaturali o misteriosi poteri.
– L’energia é una dimensione che ciascuno ha dall’inizio.
– Si può scoprire il Satori (consapevolezza spirituale) tramite la pratica.
– Tutte le cose vengono dal nulla (idea comune nella filosofia orientale)
– La persona del nemico non é l’avversario nel combattimento. Il vero nemico è lo stato mentale spaventato.
– All’inizio del Ju-Jitsu l’obiettivo principale era di uccidere l’avversario. Con il Kitouryu l’obiettivo principale è controllare il proprio stato mentale.
– Kitouryu e lo zen seguono lo stesso percorso condividendo la stessa visione della vita e della morte.
– Nel Kitouryu l’educazione su questa materia è l’obiettivo definitivo.
– Il controllo dello stato mentale è l’obiettivo del kitouryu ma il Judo sviluppa questo concetto introducendo il mutuo benessere ed il miglior uso dell’energia
Umberto Bino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *